Commento del collega Roberto Furlan alla

 

GITA SOCIALE del 9 giugno 2018 ad Aquinum e Alatri

 

Avete mai visto qualcosa che non c’è ?

 

A noi è capitato in occasione della Gita Sociale del 9 giugno scorso; in partenza dalla nostra sede di via Bissolati (foto1), diretti ad Aquinum per visitare i reperti romani dell’Area Archeologica. Le rovine del complesso termale – il più grande del Lazio meridionale lungo la Via Latina – sono state riportate alla luce solo negli ultimi anni e hanno dimostrato che quell’area è stata saccheggiata, oltre che dai “tombaroli”, anche dai dominatori delle epoche successive che hanno utilizzato il materiale per nuove costruzioni.

Ne sono testimonianza le quattro colonne di marmo (foto2), che appartenevano al colonnato della Palestra, depositate in terra affiancate tra loro e pronte ad essere trasportate altrove; cosa che è stata impedita da chissà quale avvenimento improvviso.

 

L’impianto delle terme ha dimostrato l’importanza della città in epoca romana non solo per l’estensione (oltre un ettaro con un centinaio di ambienti),  ma anche per la presenza di un settore dedicato agli uomini e uno alla donne, per l’impianto di irrigazione e fognatura veramente all’avanguardia e i mosaici di particolare fattura e qualità.

 

Ma tutto ciò non risponde alla domanda iniziale.

 

La risposta sta nel fatto che noi partecipanti abbiamo visto tutto questo come fosse ancora integro nel suo splendore, grazie alla capacità narrativa delle guide (Valentina, Laura e Sonia) che, oltre alla documentazione storica e architettonica delle costruzioni ormai ridotte a reperti, hanno saputo trasmettere l’entusiasmo con il quale hanno partecipato agli scavi e, con la fantasia, ci hanno saputo descrivere quello che il tempo e l’uomo hanno tolto a quel luogo fantastico.

 

La nostra visita non è passata inosservata; infatti, prima di riprendere il viaggio, ci ha raggiunto il sindaco Prof. Filippo Materiale (foto3 - con Consoli –V.P.Vicario-  e Manuelli – Presidente), che ci ha ringraziato e ci ha chiesto di farci portavoce per incrementare la presenza turistica in questa zona che ha bisogno di risorgere dopo il terremoto.

 

Il pranzo presso l’Hotel Resort Fiuggi Terme & Spa è stato degnissimo coronamento della mattinata culturale. quasi cento partecipanti hanno gradito il menù proposto facendo il bis in più di qualche occasione. Il piatto preferito sembra essere stato “Gnocchetti della tradizione Fiuggina in Salsa Amatriciana” (foto4), una specialità del ristorante dell’albergo. Servizio eccellente. E’ stata anche l’occasione per sottoscrivere una Convenzione con l’Hotel (riportata nella sezione Circolari del Sito) e per incontrare gli Agenti Generali di Fiuggi (Francesco Fiore e Daniela Loi) con la classica foto ricordo (foto5).

 

Altra sorpresa, nel pomeriggio, la visita ad Alatri, detta “città dei ciclopi” per via delle mura edificate con massi sovrapposti (foto6) senza calcestruzzo, eppure così immobili, così possenti e vivi. Quanta fatica e quanto lavoro per erigere mura a difesa della Acropoli della Civita. Sembra quasi impossibile! Oppure bisogna dar credito alle leggende e ai misteriosi aiutanti divini che avrebbero trasportato fin là questi massi ? Ma non è la sola cosa misteriosa che circonda questa città. Che dire dell’”ostia incarnata”? Un’ostia trafugata per riti satanici, trasformata in carne nel 1230 e conservata nel Duomo di San Paolo. Bella e semplice la Collegiata di Santa Maria Maggiore (foto7). Anche ad Alatri ottimo e infaticabile lavoro delle guide (Anna Maria e Leda) che ci hanno accompagnato attraverso i saliscendi delle stradine in acciottolato fino alla Porta Maggiore (foto8parte del gruppo) e al Belvedere sulla pianura sottostante (foto9).