Commento del nostro socio Roberto Furlan alla

gita a Fano Adriano lo scorso 13 giugno 2018.

 

 

Perché alzarsi presto la mattina, andare in via Bissolati, prendere un pullman e iniziare un viaggio che ci

 

porterà in terra teramana per vedere un presepe durante il mese di giugno ?

 

Certamente hanno spinto i consiglieri a partecipare la curiosità e la voglia di passare una giornata diversa,

 

ma soprattutto l’affetto nei confronti di chi questo viaggio l’ha proposto. Infatti, Carlo Risoluti è nativo di

 

Fano Adriano. Già presidente dell’Associazione anziani INA-Assitalia, prima di confluire tutti in Generali

 

Italia, aveva espresso il desiderio di farci conoscere il suo paese e soprattutto farci vedere il magnifico

 

presepe e le altre costruzioni in pietra fatte dal dr. Luigi Servi, farmacista ed esperto presepista.

 

 

Il viaggio, attraverso la pianura laziale, la salita fino alle pendici del Gran Sasso passando per il passo delle

 

Capannelle (mt. 1300) e quindi la discesa verso la meta, è stato un susseguirsi di colori, di panorami, di

 

campi coltivati, boschi e greggi al pascolo. Per noi di città tutte cose ormai confinate nell’album dei ricordi

 

(almeno per chi scrive).

 

 

 

Arrivati in paese, siamo stati ricevuti dal sindaco Adolfo Moriconi (nella foto al centro con il Presidente Manuelli e l’amico

 

Carlo Risoluti) che ha visto la sala consiliare riempirsi come non mai; ci ha ringraziato per la presenza e ci ha

 

invitato a pubblicizzare questo amato paese che stenta a riprendersi dopo il terremoto (foto) e vede un po’ di

 

prosperità nei soli mesi di luglio e agosto (periodo in cui la popolazione passa dai circa 300 residenti a

 

2000-2500 con i villeggianti, molti di ritorno dai luoghi di lavoro per un incontro con i parenti, altri per un

 

periodo di vacanza nella tranquillità e nel verde). Quello che non manca infatti è l’accoglienza che i paesani

 

tutti riservano agli ospiti e l’attenzione, quasi affettuosa, che hanno per loro. Senza dimenticare che, per

 

quanto possibile, anche la ricostruzione post-terremoto è partita concretizzandosi, ad esempio, in un ostello

 

a disposizione dei turisti.

 

 

Il presepe, ospitato in una grande sala accanto alla farmacia, è frutto del lavoro del dr. Luigi che da circa

 

due anni dedica tutto il suo tempo libero alla realizzazione di questa opera. Dopo aver frequentato un corso

 

per presepista, ha iniziato questa sua lavorazione utilizzando materiale del luogo e realizzando a mano

 

anche i mattoncini con i quali ha costruito le opere maggiori esposte all’esterno (foto), sotto il patio. Anche le

 

tegole delle coperture sono di fattura manuale. All’interno il presepe (foto) spazia a 360 gradi. Le

 

ambientazioni delle varie parti richiamano spesso località circostanti o ambienti del paese.  Oltre al

 

succedersi delle ore della giornata con il variare delle luci, affascina anche il cambio delle stagioni; in

 

inverno cade vera neve sparata da due cannoncini, come sui campi da sci che circondano il paese. La

 

maggior parte dei personaggi è in movimento, intenta a svolgere la propria attività. Opera unica e

 

certamente accattivante se si vuole passare una giornata fuori dalla routine quotidiana.

 

 

Fano Adriano nella sua interezza (dalla piazza alla chiesa dei santi Pietro e Paolo (foto)) ha meravigliato tutti

 

noi. La signora Eugenia, guida e fresca sposa, ha descritto il paese e in particolare l’interno della chiesa

 

con un entusiasmo e una partecipazione unici. L’altare maggiore (foto), fattura in legno ricoperta d’oro, è in

 

stile barocco con simboli e figure provocatorie per l’epoca (cariatidi a seno nudo, giustificate come simbolo

 

di fertilità; mascheroni alla base delle colonne tortili che richiamano il baldacchino di San Pietro a Roma che

 

mostrano la lingua giustificate come espressione di stanchezza da parte dell’artista per realizzare l’opera).

 

In realtà tutte metafore contro la Roma papalina e lo Stato pontificio.

 

 

Come prassi, all’ora di pranzo, tutti attorno al tavolo per gustare le bontà della cucina genuina di Giovanni,

 

a gestione familiare, con le donne tra i fornelli e il titolare a servire i  prodotti della sua campagna. Siamo

 

andati dall’antipasto alle polpette di ricotta, dal timballo di scorpelle alla carne alla griglia, per finire con una

 

pizza dolce (foto).

 

 

Anche gli animali, dalle pecore alle galline alla cagnetta di casa (foto), in questo paese manifestano la loro

 

predisposizione all’accoglienza,.

 

 

Ancora un grazie al nostro amico Carlo, che ha voluto renderci partecipi di questo mondo semplice, fatto di

 

piccole cose, ormai troppo spesso dimenticato e ci ha riavvicinati alla bellezza della natura del suo

 

Abruzzo.